166. Non sei quello che credi di essere. Lezione 166.


Bentornato ❤️🙏

Ora non ci sono desideri, perché i desideri cambiano. Anche ciò che prima era desiderato può diventare indesiderabile. Questo è così perché l'ego non può mai essere in pace. Ma la Volontà è costante, perché è il dono di Dio. E ciò che dà è sempre come se stesso. Questo è lo scopo del volto di Cristo. È il dono di Dio per la salvezza di Suo Figlio. Contempla solo questo e sarai stato perdonato.

Iniziamo🙏❤️

Lezione 166.

Mi sono stati confidati i doni di Dio.
1. Ti è stato dato tutto.

La fiducia che Dio ha in te è infinita.

Egli conosce Suo Figlio.

Egli dà senza fare eccezioni e senza riservare per se stesso niente che potesse contribuire alla tua felicità.

Sebbene a meno che la tua volontà sia una con la Sua, non potrai ricevere i Suoi doni.

Però cosa potrebbe farti pensare che c'è un'altra volontà a parte di quella Sua?

2. Qui è il paradosso che serve di base alla fabbricazione di questo mondo.

Questo mondo non è la Volontà di Dio, pertanto non è reale.

Nonostante quelli che credono che lo è non possono che credere che c'è un'altra volontà, la quale produce effetti opposti a quella di cui Egli dispone.

Questo è chiaramente impossibile, però la mente di quello che contempla il mondo e lo giudica come reale, solido, degno di fiducia e vero, crede in due creatori, oppure in uno: lui stesso

Però mai in un solo Dio.

3. Ogni persona che ha credenze tanto estranee come queste non può accettare i doni di Dio, perché si vede obbligato a credere che accettarli, per molto evidente che possano diventare, per molto grandi che possa essere l'urgenza con la quale viene esortato a reclamarli come propri, è vedere se stesso obbligato a tradire la verità e soffrire per preservare il mondo che lui stesso ha costruito.

4. Qui c'è l'unica casa che crede di conoscere.

Qui c'è l'unica sicurezza che crede di poter trovare.

Senza questo mondo che lui stesso ha costruito si sente come un emarginato, senza casa e preda della paura.

Non si rende conto che in quel mondo è dove in verità è preda della paura e dove non ha casa, dove è un emarginato che nel suo vagare si è allontanato tanto dalla sua casa e pertanto non si rende conto che ha dimenticato da dove è venuto, dove va e incluso chi è in realtà.

5. Tuttavia, i doni di Dio lo accompagnano nel suo solitario vagare senza senso, anche se non si rende conto.

Non può perderli. Ma non vede quello che li è stato dato.

Continua errante, consapevole della futilità che lo circonda ovunque, guardando come il poco che ha non fa che svanire, mentre va avanti senza andare da nessuna parte.

Ma anche così, continua ancora vagando nella miseria e nella povertà, solo, anche se Dio è con lui, e in possesso di un tesoro così grande che di fronte alla sua magnitudine tutto ciò che il mondo offre non ha alcun valore.

6. Il suo aspetto è spiacente, è stanco ed esausto, è frastagliato, e i piedi sono insanguinati dalle cardi del percorso che è stato percorrendo.

Non c'è nessuno che non è stato identificato con lui, perché tutti coloro che vengono qui seguono la stessa strada che lui percorre, e si sono sentiti sconfitti e senza speranza come si sente lui adesso.

Ma, è la sua situazione davvero tragica, se ti rendi conto che sta percorrendo la strada che lui stesso ha scelto, e che soltanto devi rendersi conto Chi è quello che cammina accanto a lui e aprire i suoi tesori per essere libero?

7. Questo è l'essere che ha scelto, che ha forgiato per sostituire la realtà.

Questo è l'essere che difendi ferocemente contro ogni ragione, contro ogni prova, così come tutti i testimoni che ti possano dimostrare che questo non è quello che sei.

Non li ascolti.

Nonostante continui il percorso che hai tracciato, a testa bassa, non sia che tu possa cogliere un barlume della verità, e ti liberi dall'inganno e ti possa salvare.

8. Ti ritiri timidamente non sia che tu possa sentire il tocco di Cristo sopra la tua spalla e percepire la Sua mano amorevole indicando i tuoi regali.

Come potresti dire allora che la povertà è con te nell'esilio?

Egli ti farebbe ridere di tale percezione di te stesso.

Come potresti quindi continuare ad avere pietà di te stesso?

E cosa sarebbe successo, con tutta la tragedia che procuraste, a quello che Dio ha disposto che godesse unicamente di gioia?

9. La tua antica paura è venuta al tuo incontro adesso e infine, la giustizia ti ha trovato.

Cristo ha messo la Sua mano sulla tua spalla e non ti senti già solo.

Pensa anche che il disgraziato io che pensavi che eri, forse non è la tua vera identità.

Forse la Parola di Dio è più certa da quella tua.

Forse i doni che Egli ti ha dato sono reali.

Forse il tuo piano per mantenere Suo Figlio sepolto nella dimenticanza e seguire il percorso che hai scelto separato del Tuo Essere, non lo hanno ingannato affatto.

10. La Volontà di Dio non si oppone a nulla.

Semplicemente è.

Non è Dio che hai intrappolato con il tuo piano di voler perdere il tuo Essere.

Egli non sa nulla di un tale piano che è lontano dalla Sua Volontà.

C'è stato un bisogno che Egli non ha capito ed Egli ha appena dato una Risposta. Questo è tutto.

E tu a chi Egli ha dato la Risposta, non hai bisogno di qualcosa di più.

11. Ora viviamo, perché non possiamo già morire.

Al desiderio di morire è stata data una risposta e la vista attraverso la quale contemplava la morte è stata sostituita da una visione che vede che non sei quello che fai finta di essere.

Uno che marcia con te, offre a ciascuna delle tue paure questa pietosa risposta : "Quello non è vero."

Ogni volta che il pensiero della povertà ti opprime, Egli ti ricorda tutti i doni che hai, e quando ti senti solo e spaventato, ti ricorda che Egli è sempre con te.

12. E ti ricorda anche un'altra cosa ciò che avevi dimenticato.

Perché il Suo tocco ti ha fatto diventare come Egli.

I doni che possiedi non sono solo per te.

Adesso devi imparare a dare ciò che Egli è venuto a offrirti.

Questa è la lezione implicita in ciò che Egli dà, perché Egli ti ha salvato dalla solitudine che tu hai voluto forgiare per nasconderti da Dio.

Egli ricorda te tutti i doni con cui Dio ti ha benedetto.

Ti parla anche di quello in ciò che deve diventare la tua volontà quando gli accetterai e riconoscerai che sono tuoi.

13. I doni di Dio ti appartengono, e ti sono stati affidati perché tu possa trasmetterli a coloro che scelgono di percorrere la strada solitaria dalla quale sei sfuggito.

Loro non capiscono che l'unica cosa che stanno facendo è andare verso i loro propri desideri.

Adesso sei tu quello che devi insegnare a loro.

Perché hai imparato di Cristo che c'è un altro cammino da percorrere.

Puoi insegnare questo, mostrando a loro la felicità che riempie a coloro che sentono il tocco di Cristo e riconoscono i doni di Dio.

Non lasciare che il tuo dolore ti possa tentare di non essere fedele alla tua missione.

14. I tuoi sospiri non farebbero adesso che troncare le speranze di coloro che contano su di te per la loro liberazione.

Le tue lacrime sono le loro proprie.

Se ti ammali non fai che impedire la guarigione.

Le tue paure non fanno altro che insegnare loro che quella di loro è giustificata.

La tua mano diventa quella che dà il tocco di Cristo.

Il tuo cambiamento di mentalità diventa la prova che quello che accetta i doni di Dio non può mai soffrire per niente.

Ti è stato affidato liberare il mondo dal dolore.

15. Non lo defraudare.

Diventa la prova vivente di ciò che il tocco di Cristo può offrire a tutti.

Dio ti ha affidato i suoi doni.

Che la tua felicità sia il testimone della grande trasformazione che sperimenta la mente che sceglie di accettarli e di sentire il tocco di Cristo!

Questa è la tua missione adesso.

Perché Dio ha affidato a tutti quelli che ricevono i Suoi doni, il compito di darli.

Egli ha condiviso la Sua gioia con te.

Adesso tu la condividerai con il mondo.

Abbiamo finito per oggi "Non lasciare che il tuo dolore ti possa tentare di non essere fedele alla tua missione."
🙏❤️

A domani🙏❤️

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