154. Non sei quello che credi di essere. Lezione 154.
Bentornato
"Padre nostro rafforza i nostri passi. Placa i nostri dubbi, acquieta le nostre sante menti, e parlaci. Non abbiamo nulla da dirti, perché desideriamo soltanto sentire la Tua Parola e farla diventare nostra. Guida le nostre pratiche come un Padre che guida il Suo piccolo figlio su una strada sconosciuta, ma che tuttavia il figlio lo segue, sicuro che è salvo, perché Suo Padre gli mostra la via. Questo è il modo in cui portiamo le nostre pratiche verso Te. Se inciampiamo, Tu ci alzerai. Se dimentichiamo la strada, sappiamo che tu ce la ricorderai sempre. E se ci allontaniamo, Tu non ti dimenticherai di chiamarci. Alleggerisci i nostri passi adesso in modo che noi possiamo camminare con una maggiore certezza, e rapidamente verso te. E noi accettiamo la Parola che Tu ci offri di unificare le nostre pratiche, man mano che revisioniamo i pensieri che ci hai dato."
Audio.
Versione guidata mp3.
1. Non siamo arroganti né falsamente umili.
Abbiamo superato tale stupidità.
Non possiamo giudicare noi stessi, né c'è bisogno che lo facciamo.
Questo non è che ritardare la decisione e posticipare la consegna di pieno esercizio della nostra funzione.
Il nostro ruolo non è giudicare il nostro valore, neanche sapere qual è il migliore ruolo per noi e cosa è ciò che possiamo fare dentro di un piano più ampio che non possiamo catturare nella sua totalità.
Il nostro ruolo è stato assegnato dal Cielo non dall'inferno.
E ciò che pensiamo che è la debolezza può essere la forza e ciò che crediamo che è la nostra forza molte volte è arroganza.
2. Sia quale sia il ruolo che ti è stato assegnato è stato scelto dalla Voce che parla per Dio, la Cui funzione è nella stessa maniera parlare per te.
Lo Spirito Santo sceglie e accetta il tuo ruolo per te, ogni volta che vede i tuoi punti forti esattamente come sono ed è ugualmente cosciente da dove si può fare il migliore uso di loro, con quale proposito e a chi può aiutare e quando.
Egli non attua senza il tuo consentimento.
Però non si lascia ingannare rispetto a ciò che sei e ascolta solamente la Sua Voce in te.
3. Attraverso questa Sua capacità di ascoltare una sola Voce, la Quale è la Sua Propria, è come tu infine prendi coscienza che in te c'è soltanto una Voce.
E quella Voce è quella che ti da la tua funzione, ti comunica e ti dà le forze necessarie per poter capire ciò che è, per poter portare alla fine ciò che è richiesto così come per poter trionfare in tutto ciò che ha a che vedere con essa.
Dio si unisce a Suo Figlio in questo e Suo Figlio diventa in questa maniera il messaggero dell'unità insieme a Egli.
4. Questa unione del Padre e del Figlio attraverso la Voce che parla per Dio è ciò che fa che la salvezza possa essere qualcosa a parte del mondo.
Questa è la Voce che parla delle leggi che il mondo obbedisce e quella che promette di salvarci da ogni peccato e abolire la colpevolezza della mente che Dio ha creato libera dal peccato.
Adesso questa mente torna ad avere coscienza di Quello che l'ha creata e della sua eterna unione con se stessa.
E così il suo Essere è la realtà, nella quale la sua volontà e quella di Dio sono unite.
5. Il messaggero non scrive il messaggio che trasmette.
Non discute neanche il diritto di quello che scrive, né chiede per quale ragione ha scelto quelli che devono ricevere il messaggio da quello che è portatore.
Ha soltanto bisogno di accettarlo, portarlo a quelli che è destinato e compiere con il suo compito di consegnarlo.
Se cerca di determinare quali devono essere i messaggi, qual è il loro proposito e dove devono essere portati, non starà disimpegnando dovutamente il suo ruolo di portare la Parola.
6. C'è una differenza fondamentale nel ruolo che disimpegnano i messaggeri del Cielo che li distingue dai messaggeri del mondo.
I messaggi che trasmettono sono diretti in primo luogo a loro stessi.
Ed è unicamente nella misura in cui loro possono accettare per se stessi che diventano capaci di portarli ancora più lontano e di trasmetterlo lì dove si è disposto che fossero ricevuti.
Nella stessa maniera in cui i messaggeri del mondo, loro non hanno scritto i messaggi di cui sono portatori, però diventano in senso stretto nei primi nel riceverli al fine di preparasi per darli.
7. Un messaggero terreno compie la sua missione trasmettendo tutti i messaggi di cui è portatore.
I messaggeri di Dio disimpegnano il loro ruolo accettando i Suoi messaggi come se fossero per loro stessi e dimostrano che hanno capito i messaggi per il fatto di trasmetterlo agli altri.
Non scelgono nessun ruolo che non è stato assegnato per la Sua autorità.
E in questa maniera si beneficiano con ogni messaggio che trasmettono.
8. Volete ricevere i messaggi di Dio?
Perché così è come diventate i Suoi messaggeri.
Siete nominati adesso.
Sebbene vi trattenete nel trasmettere i messaggi che avete ricevuto.
E in questa maniera non vi rendete conto che sono per voi e così non lo riconoscete.
Nessuno può ricevere e capire cosa ha ricevuto fino a che non lo darà.
Perché nel darlo può accettare che ha ricevuto.
9. Voi che siete adesso i messaggeri di Dio accettate i Suoi messaggi.
Perché quello è parte della funzione che vi è stata assegnata.
Dio non ha smesso di offrirli a voi che ne avete bisogno, né quello ha smesso di essere accettato.
Nonostante c'è un'altra parte del compito che vi è stato segnalato che ancora deve essere portato alla fine.
Quello che ha ricevuto i messaggi di Dio da voi vorrebbe che voi lo potete ricevere.
Perché in questo modo vi identificate con Egli e rivendicate ciò che è vostro.
10. Questa unione è ciò che ci proponiamo di riconoscere oggi.
Non cerchiamo di mantenere le nostre menti separate da Quello che parla per noi, perché è la nostra propria voce quella che ascoltiamo quando diamo attenzione a Egli.
Unicamente Egli può parlarci e parlare per noi unendo in una sola Voce il ricevere e il dare della parola di Dio, il dare e il ricevere della Sua Volontà.
11. La nostra pratica di oggi consiste nel dare a Egli ciò che è la Sua Volontà di avere, in modo che possiamo riconoscere i doni che ci fa.
Egli ha bisogno della nostra voce per poter parlare attraverso noi.
Ha bisogno delle nostre mani per accettare i Suoi messaggi e portarli a chi Egli ci dirà.
Ha bisogno dei nostri piedi perché questi ci conducano lì dove la Sua Volontà dispone che andiamo, in maniera che quelli che aspettano soffrenti possano infine liberarsi.
Ed Egli ha bisogno che la nostra volontà si unisca alla Sua, perché possiamo essere i veri ricevitori dei doni che Egli ci dà.
12. Impariamo soltanto questa lezione il giorno di oggi: che non riconosceremo ciò che abbiamo ricevuto fino a che non lo daremo.
Hai sentito questo centinaia di volte e in centinaia di maniere differenti e sebbene ancora non lo credi.
Però tieni in conto questo: fino a che non lo crederai riceverai mille e mille miracoli, però non saprai che Dio Stesso non è rimasto con nessun regalo che tu non hai ancora, né ha negato a Suo Figlio la più minima benedizione.
Quale significato può avere questo per te se non è perché ti sei identificato con il Figlio e con ciò che è Suo?
13. La nostra lezione inizia così: Sono tra i ministri di Dio e mi sento grato di disporre dei mezzi attraverso i quali posso arrivare a riconoscere che sono libero.
14. Il mondo andrà indietro man mano che illuminiamo le nostre menti e riconosciamo la verità di queste sante parole.
Perché costituiscono il messaggio che oggi ci manda il nostro Creatore.
Adesso dimostreremo come sono cambiate tutte le idee su noi stessi e di ciò che era la nostra funzione.
Perché nel dimostrare che non accettiamo nessuna volontà che non sia quella che condividiamo, i numerosi doni che il nostro Creatore ci ha dato appariranno subito di fronte alla nostra vista e arriveranno alle nostre mani e così riconosceremo ciò che abbiamo ricevuto.
Iniziamo
Lezione 154.
Sono tra i ministri di Dio.Audio.
Versione guidata mp3.
1. Non siamo arroganti né falsamente umili.
Abbiamo superato tale stupidità.
Non possiamo giudicare noi stessi, né c'è bisogno che lo facciamo.
Questo non è che ritardare la decisione e posticipare la consegna di pieno esercizio della nostra funzione.
Il nostro ruolo non è giudicare il nostro valore, neanche sapere qual è il migliore ruolo per noi e cosa è ciò che possiamo fare dentro di un piano più ampio che non possiamo catturare nella sua totalità.
Il nostro ruolo è stato assegnato dal Cielo non dall'inferno.
E ciò che pensiamo che è la debolezza può essere la forza e ciò che crediamo che è la nostra forza molte volte è arroganza.
2. Sia quale sia il ruolo che ti è stato assegnato è stato scelto dalla Voce che parla per Dio, la Cui funzione è nella stessa maniera parlare per te.
Lo Spirito Santo sceglie e accetta il tuo ruolo per te, ogni volta che vede i tuoi punti forti esattamente come sono ed è ugualmente cosciente da dove si può fare il migliore uso di loro, con quale proposito e a chi può aiutare e quando.
Egli non attua senza il tuo consentimento.
Però non si lascia ingannare rispetto a ciò che sei e ascolta solamente la Sua Voce in te.
3. Attraverso questa Sua capacità di ascoltare una sola Voce, la Quale è la Sua Propria, è come tu infine prendi coscienza che in te c'è soltanto una Voce.
E quella Voce è quella che ti da la tua funzione, ti comunica e ti dà le forze necessarie per poter capire ciò che è, per poter portare alla fine ciò che è richiesto così come per poter trionfare in tutto ciò che ha a che vedere con essa.
Dio si unisce a Suo Figlio in questo e Suo Figlio diventa in questa maniera il messaggero dell'unità insieme a Egli.
4. Questa unione del Padre e del Figlio attraverso la Voce che parla per Dio è ciò che fa che la salvezza possa essere qualcosa a parte del mondo.
Questa è la Voce che parla delle leggi che il mondo obbedisce e quella che promette di salvarci da ogni peccato e abolire la colpevolezza della mente che Dio ha creato libera dal peccato.
Adesso questa mente torna ad avere coscienza di Quello che l'ha creata e della sua eterna unione con se stessa.
E così il suo Essere è la realtà, nella quale la sua volontà e quella di Dio sono unite.
5. Il messaggero non scrive il messaggio che trasmette.
Non discute neanche il diritto di quello che scrive, né chiede per quale ragione ha scelto quelli che devono ricevere il messaggio da quello che è portatore.
Ha soltanto bisogno di accettarlo, portarlo a quelli che è destinato e compiere con il suo compito di consegnarlo.
Se cerca di determinare quali devono essere i messaggi, qual è il loro proposito e dove devono essere portati, non starà disimpegnando dovutamente il suo ruolo di portare la Parola.
6. C'è una differenza fondamentale nel ruolo che disimpegnano i messaggeri del Cielo che li distingue dai messaggeri del mondo.
I messaggi che trasmettono sono diretti in primo luogo a loro stessi.
Ed è unicamente nella misura in cui loro possono accettare per se stessi che diventano capaci di portarli ancora più lontano e di trasmetterlo lì dove si è disposto che fossero ricevuti.
Nella stessa maniera in cui i messaggeri del mondo, loro non hanno scritto i messaggi di cui sono portatori, però diventano in senso stretto nei primi nel riceverli al fine di preparasi per darli.
7. Un messaggero terreno compie la sua missione trasmettendo tutti i messaggi di cui è portatore.
I messaggeri di Dio disimpegnano il loro ruolo accettando i Suoi messaggi come se fossero per loro stessi e dimostrano che hanno capito i messaggi per il fatto di trasmetterlo agli altri.
Non scelgono nessun ruolo che non è stato assegnato per la Sua autorità.
E in questa maniera si beneficiano con ogni messaggio che trasmettono.
8. Volete ricevere i messaggi di Dio?
Perché così è come diventate i Suoi messaggeri.
Siete nominati adesso.
Sebbene vi trattenete nel trasmettere i messaggi che avete ricevuto.
E in questa maniera non vi rendete conto che sono per voi e così non lo riconoscete.
Nessuno può ricevere e capire cosa ha ricevuto fino a che non lo darà.
Perché nel darlo può accettare che ha ricevuto.
9. Voi che siete adesso i messaggeri di Dio accettate i Suoi messaggi.
Perché quello è parte della funzione che vi è stata assegnata.
Dio non ha smesso di offrirli a voi che ne avete bisogno, né quello ha smesso di essere accettato.
Nonostante c'è un'altra parte del compito che vi è stato segnalato che ancora deve essere portato alla fine.
Quello che ha ricevuto i messaggi di Dio da voi vorrebbe che voi lo potete ricevere.
Perché in questo modo vi identificate con Egli e rivendicate ciò che è vostro.
10. Questa unione è ciò che ci proponiamo di riconoscere oggi.
Non cerchiamo di mantenere le nostre menti separate da Quello che parla per noi, perché è la nostra propria voce quella che ascoltiamo quando diamo attenzione a Egli.
Unicamente Egli può parlarci e parlare per noi unendo in una sola Voce il ricevere e il dare della parola di Dio, il dare e il ricevere della Sua Volontà.
11. La nostra pratica di oggi consiste nel dare a Egli ciò che è la Sua Volontà di avere, in modo che possiamo riconoscere i doni che ci fa.
Egli ha bisogno della nostra voce per poter parlare attraverso noi.
Ha bisogno delle nostre mani per accettare i Suoi messaggi e portarli a chi Egli ci dirà.
Ha bisogno dei nostri piedi perché questi ci conducano lì dove la Sua Volontà dispone che andiamo, in maniera che quelli che aspettano soffrenti possano infine liberarsi.
Ed Egli ha bisogno che la nostra volontà si unisca alla Sua, perché possiamo essere i veri ricevitori dei doni che Egli ci dà.
12. Impariamo soltanto questa lezione il giorno di oggi: che non riconosceremo ciò che abbiamo ricevuto fino a che non lo daremo.
Hai sentito questo centinaia di volte e in centinaia di maniere differenti e sebbene ancora non lo credi.
Però tieni in conto questo: fino a che non lo crederai riceverai mille e mille miracoli, però non saprai che Dio Stesso non è rimasto con nessun regalo che tu non hai ancora, né ha negato a Suo Figlio la più minima benedizione.
Quale significato può avere questo per te se non è perché ti sei identificato con il Figlio e con ciò che è Suo?
13. La nostra lezione inizia così: Sono tra i ministri di Dio e mi sento grato di disporre dei mezzi attraverso i quali posso arrivare a riconoscere che sono libero.
14. Il mondo andrà indietro man mano che illuminiamo le nostre menti e riconosciamo la verità di queste sante parole.
Perché costituiscono il messaggio che oggi ci manda il nostro Creatore.
Adesso dimostreremo come sono cambiate tutte le idee su noi stessi e di ciò che era la nostra funzione.
Perché nel dimostrare che non accettiamo nessuna volontà che non sia quella che condividiamo, i numerosi doni che il nostro Creatore ci ha dato appariranno subito di fronte alla nostra vista e arriveranno alle nostre mani e così riconosceremo ciò che abbiamo ricevuto.
Abbiamo finito per oggi ma ti lascio questo testo del corso di Miracoli.
"Nella quiete tutte le cose ricevono risposte e ogni problema rimane risolto serenamente. Però in mezzo al conflitto non può esserci nessuna risposta, né può essere risolto niente, perché il suo proposito è assicurarsi che non possa avere nessuna soluzione e che non ci sia nessuna risposta semplice. Nessun problema può essere risolto dentro al conflitto, perché sarà visto in una maniera differente." A domani!
Commenti
Posta un commento