26. Non sei quello che credi di essere. Lezione 26.
Bentornato
Fare il corso dev'essere come mangiare, per mangiare a meno che sei indisposto, nessuno ti deve obbligare ed è una cosa spontanea e piacevole.
Anche se all'inizio hai bisogno di sforzarti un po' nel ricordarti di praticare la idea del giorno, e anche nel mantenere l'attenzione ogni istante.
Questo con il tempo non sarà necessario perché capirai il vero scopo de corso e sarà impossibile dimenticare di fare una lezione.
Il corso si basa nella ripetizione delle affermazioni che sono quelle che vanno a sostituire le tue vecchie credenze.
Ma la mente è tosta, molto tosta e si nega a credere quello che tu le dici, pertanto è necessario la continuità, la ripetizione costante.
All'inizio del corso, nelle prime lezioni hai bisogno di tanta volontà, perché l'ego sempre ti dirà di non farle, ma tu continua piano piano sempre che ti ricordi, senza sforzo, in un modo naturale, con felicità e con allegria.
Ogni volta che dimentichi l'idea del giorno non ti devi sentire colpevole, pensa che tutto è come dev'essere, non è successo nulla e continua avanti.
Anche se all'inizio hai bisogno di sforzarti un po' nel ricordarti di praticare la idea del giorno, e anche nel mantenere l'attenzione ogni istante.
Questo con il tempo non sarà necessario perché capirai il vero scopo de corso e sarà impossibile dimenticare di fare una lezione.
LEZIONE 26.
I miei pensieri di attacco attaccano la mia invulnerabilità.
1. Sicuramente risulta ovvio che se puoi essere attaccato è perché non sei invulnerabile.
Vedi l'attacco come una minaccia reale.
Vedi l'attacco come una minaccia reale.
Questo è dovuto a che credi che veramente puoi attaccare.
E ciò che avrebbe effetto attraverso di te deve anche averlo in te.
E ciò che avrebbe effetto attraverso di te deve anche averlo in te.
Questa è la legge che in ultima istanza ti salverà ma dalla quale adesso stai facendo un uso sbagliato.
Devi pertanto imparare ad usarla in beneficio di ciò che è meglio per te invece di quello che non è benefico per te.
2. Giacché non potrai che proiettare i tuoi pensieri di attacco, avrai paura di essere attaccato.
E se hai paura di essere attaccato è perché credi che non sei invulnerabile.
E se hai paura di essere attaccato è perché credi che non sei invulnerabile.
I pensieri di attacco pertanto fanno che tu sia vulnerabile nella tua propria mente che è dove si trovano.
I pensieri di attacco e la invulnerabilità non possono essere accettati nello stesso tempo perché sono contraddittori tra di loro.
3. L'idea di oggi introduce il pensiero che attacchi sempre te stesso per prima.
Se i pensieri di attacco vengono per forza dalla credenza che sei vulnerabile, il loro effetto non è che indebolirti di fronte ai tuoi propri occhi.
In questa maniera attaccano la percezione di te stesso.
E giacché credi in loro non puoi credere in te stesso.
E giacché credi in loro non puoi credere in te stesso.
Una falsa immagine di te stesso è venuta ad occupare il luogo di ciò che sei.
4. Praticare l'idea si oggi ti aiuterà a capire che la vulnerabilità o la invulnerabilità sono il risultato dei tuoi propri pensieri.
Niente eccetto i tuoi propri pensieri può attaccarti.
Niente eccetto i tuoi propri pensieri può farti pensare che sei vulnerabile.
E niente eccetto i tuoi propri pensieri possono provare a te che questo non sia così.
5. L'idea di oggi ha bisogno di sei sessioni di pratica.
È necessario dedicare due minuti completi a ognuna di loro, anche se puoi ridurlo nel caso che il disagio sia troppo grande.
Non devi fare meno di un minuto.
Non devi fare meno di un minuto.
6. Inizia ogni sessione ripetendo l'idea di oggi, dopo chiudi gli occhi e porta di nuovo alla tua mente quelle situazioni che sono ancora irrisolte, i cui possibili risultati ti fanno provare inquietudine.
La inquietudine può manifestarsi nella forma di depressione, ansietà, ira, una sensazione di coazione, paura, brutte premonizioni o preoccupazione.
Qualsiasi problema ancora senza risolvere che appare nei tuoi pensieri durante la giornata costituisce un soggetto adatto per la pratica.
Non potrai includere molti di loro in ogni sessione di pratica, perché dovrai allora dedicare più tempo di quello che si deve impiegare ad ognuno di loro.
L'idea di oggi devi applicarla nella seguente maniera:
7. Prima: nomina la situazione:
Sono preoccupato riguardo a ___________
Dopo esamina tutti i possibili risultati che ti vengono in mente in connessione con le situazioni che ti hanno provocato inquietudine e nominando ognuna di loro concretamente di a te stesso la seguente cosa:
Ho paura che ciò che possa accadere sia___________
8. Se hai fatto gli esercizi correttamente dovresti aver trovato cinque o sei possibilità sgradevoli per ognuna delle situazioni in questione e probabilmente di più.
Ricorda che è meglio esaminare accuratamente alcune situazioni invece di esaminarne troppe superficialmente.
Man mano che la lista dei risultati che hai previsto sia più lunga è provabile che alcuni di loro, specialmente quelli che ti vengono in mente e che accadono alla fine, ti possano risultare meno accettabili.
Cerca di trattarli tutti nella stessa maniera.
9. Dopo che hai nominato ogni risultato di cui hai paura, di dentro di te:
Questo pensiero è un attacco contro me stesso.
Finisci ogni sessione di pratica ripetendo un'altra volta dentro di te l'idea di oggi.
I miei pensieri di attacco attaccano la mia invulnerabilità.
I miei pensieri di attacco attaccano la mia invulnerabilità.
Il corso si basa nella ripetizione delle affermazioni che sono quelle che vanno a sostituire le tue vecchie credenze.
Ma la mente è tosta, molto tosta e si nega a credere quello che tu le dici, pertanto è necessario la continuità, la ripetizione costante.
All'inizio del corso, nelle prime lezioni hai bisogno di tanta volontà, perché l'ego sempre ti dirà di non farle, ma tu continua piano piano sempre che ti ricordi, senza sforzo, in un modo naturale, con felicità e con allegria.
Ogni volta che dimentichi l'idea del giorno non ti devi sentire colpevole, pensa che tutto è come dev'essere, non è successo nulla e continua avanti.
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